FULVIO PIATTESI IS BACK
Torna a formarsi un binomio che per diversi lustri fece grande la prima squadra di basket di Imola: Fulvio Piattesi torna in maglia Virtus Imola, in qualità di aiuto coach nel settore giovanile.
Quel settore giovanile che negli anni ‘60/’70 lo vide protagonista prima del grande passo in prima squadra e da cui nacque la “storia giallonera” di Piattesi.
Figlio del mitico massaggiatore Sergio, anima della Virtus per quasi trent’anni, Fulvio Piattesi rientra in orbita giallonera, suscitando, certamente, l’entusiasmo dei tifosi.
Piattesi e Virtus Imola: un binomio che si ritrova dopo tanti (troppi) anni. Che effetto fa tornare in giallonero?
“ Era un pensiero che coltivavo da tempo, ma gli impegni lavorativi me lo hanno sempre impedito. Fermo restando che un “Virtussino” nasce e muore giallonero”.
Il tuo passato parla da solo: come hai vissuto la tua esperienza alla Virtus Imola fin dall’esordio?
“Dopo il periodo delle giovanili, a 15 anni mi trovavo già nel giro della prima squadra: si può dire che sono nato in quell’ambiente, che per me è stata sempre come una seconda grande famiglia. Partendo dal presidente Augusto Brusa fino all’ultimo anello della Società. In quell’ambiente sono, inoltre, nate molte amicizie che ho ritrovato in questa Virtus. Per ciò che riguarda le soddisfazioni in campo, l’essere arrivato a rappresentare questa società come capitano della squadra per svariati anni è sicuramente stata la maggiore, qualificandomi come giocatore e come uomo”.
Con qualche tuo compagno di squadra sei ancora legato?
“Giocatori ed allenatori con cui avevo creato un bel sodalizio, non solo di gioco, sono stati tanti, davvero. Anche perchè ho giocato per tanti anni (ride, ndr). Conservo un particolare legame con Carlo Marchi, Marco Regazzi, Renato Albonico, Emilio Vigori, Renato Momentè e Leo Castagnetti, gli allenatori Balbi, Martini, Salieri, Bruni, Florio e tanti altri con cui ho condiviso una bella fetta della mia vita”.
Venendo all’attualità, entri a far parte dello staff tecnico del settore giovanile della Virtus. Ti piace l’idea?
“Mi piace sì. Ho immediatamente accettato la proposta del presidente Loreti. Stare in mezzo ai giovani, rientrare in un palazzetto, dare il mio piccolo contributo per farli divertire avvicinandoli a questo sport è la cosa che mi gratifica maggiormente”.
Con Giovanni Savio ti lega una passione smisurata per il basket e una grande esperienza da atleta. Cosa pensi di poter trasmettere ai piccoli gialloneri?
“La passione per questo sport meraviglioso, la capacità di stare in un contesto sportivo ma anche educativo fatto anche di regole ed umiltà. Collaboro da pochissimo sia con Giovanni Savio che con Giampietro Marrobio ma da quel che ho potuto vedere, loro sono molto bravi in questo”.
Come ti sembrano i ragazzi che stai seguendo?
“La mia collaborazione è agli esordi e sto ancora cercando di capire dove io possa essere utile. Attualmente sto seguendo ragazzi tra i 9 ed i 12 anni e mi sto pure divertendo parecchio!”